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Eventi — 15.12.22
Tangorra: “La sfida dei giovani è un imperativo per il Paese”
Il commissario dell’Anpal ha chiuso l’evento di lancio di Fse+. Sono intervenuti anche Andriana Sukova della Commissione europea e il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon
“La sfida dei giovani è un imperativo per il Paese. Servono politiche e interventi che possano fare la differenza”.
Raffaele Tangorra ha chiuso con queste parole l’evento di lancio per l’Italia della nuova programmazione del Fondo sociale europeo Plus.
L’appuntamento – dal titolo Fse+ tra innovazione e sfide – si è svolto ieri mattina (14 dicembre) a Palazzetto Mattei a Roma.
Il commissario straordinario di Anpal ha spiegato che “il cantiere è aperto e dobbiamo pensare al futuro del Paese, avendo una visione strategica e concentrandoci su pochi ma chiari obiettivi”.
E sono tre – in particolare – gli obiettivi molto ambiziosi che l’Italia intende raggiungere anche grazie al Fondo sociale europeo plus.
“Il primo – ha spiegato Tangorra – è quello dell’occupazione, di avvicinare le persone al mondo del lavoro. E qui le sfide più grandi e urgenti sono quelle dell’occupazione giovanile e dell’occupazione femminile”.
L’esempio degli oltre 3 milioni di Neet – giovani che non studiano e non lavorano – è forse il più lampante: “Si tratta del record europeo, purtroppo in negativo. È un inaccettabile spreco di risorse che deve stare in cima alla nostra agenda”.
“La lotta alla povertà e all’esclusione sociale è il secondo obiettivo. La civiltà di un Paese si misura proprio sulla capacità di includere i più fragili. Con Fse+ possiamo fare molto, perché il nuovo fondo mette al centro le persone, soprattutto le più vulnerabili”.
La principale novità in tal senso – come ha spiegato Tangorra – è che il Fondo sociale europeo Plus “finanzierà anche gli aiuti materiali alle persone più indigenti e più lontane dal mercato del lavoro. Dobbiamo fare lo sforzo di integrare la programmazione per affrontare in maniera coordinata le sfide delle competenze, dell’occupabilità e dell’inclusione sociale”.
Quello delle competenze è infatti il terzo obiettivo: “L’Italia è uno dei Paesi europei con il più basso tasso di laureati e diplomati. Questo è un nodo che va aggredito”.
Ma non basta, perché è fondamentale pure “la formazione continua, per farci trovare pronti alla sfida della doppia transizione, digitale ed ecologica. A guidarci deve essere l’idea di lavorare per il futuro, come abbiamo già fatto e come stiamo facendo con il Fondo nuove competenze. Dobbiamo essere in grado di accompagnare gli enormi cambiamenti che stanno caratterizzando il mondo produttivo, facendo il massimo per contenere i rischi per i lavoratori. In questa direzione, il Fondo sociale europeo Plus può giocare grande ruolo”.
All’evento di ieri mattina hanno partecipato – tra gli altri – il Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon, e Andriana Sukova della Direzione generale occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea.
“Oggi ho imparato tre nuove parole italiane: sfide, coordinamento ed esperienza – ha spiegato proprio la Sukova - Ritengo che la nuova programmazione dell’Italia sia un’architettura complessa e sia quindi essenziale che i livelli nazionale e regionale si completino per un’efficace implementazione. Il coordinamento tra i diversi attori è la sfida più grande, non solo per l’Italia ma per tutti i Paesi dell’Unione”.
In proposito “vorrei ricordare le parole che Robert Shumann, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, pronunciò a metà degli anni cinquanta: «L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto». Penso allora che la struttura dei fondi e il bilancio comunitario dimostrino come sia effettiva questa solidarietà”.
“Come Commissione – ha concluso la Sukova - abbiamo la responsabilità di aiutare i vari Paesi a cogliere l’opportunità straordinaria rappresentata dalla nuova programmazione, che può migliorare in misura significativa l’economia europea e la vita delle persone”.
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